Con Decreto Direttoriale dello scorso 9 agosto si è chiusa la stagione di pesca ricreativa del tonno rosso, che resta consentita con il catch and release per le imbarcazioni autorizzate fino al 31 dicembre. L’unica novità di questa stagione sembra essere stato il superamento della soglia psicologica di agosto, visto che negli ultimi anni la chiusura era avvenuta a fine luglio. Il problema della gestione della pesca ricreativa del tonno rosso è complesso e comprende l’esiguità della quota destinata alla pesca ricreativa, la sua sproporzione rispetto alle autorizzazioni emesse, la mancanza di adeguati dati scientifici di supporto, compresi quelli sul valore economico delle catture ricreative di tonno rosso. A monte di questo c’è la chiusura di fatto degli uffici ministeriali al confronto attivo con i portatori di interessi del settore ricreativo e sulle loro proposte nonché un immobilismo gestionale che sembra poter servire soprattutto a evitare di aprire un fronte di intervento particolarmente problematico e impegnativo. Alla fine il regime in vigore, basato sul carniere giornaliero, resta la principale causa della chiusura anticipata della possibilità di sbarco, il che porta un forte danno economico, penalizzando specificamente alcune aree e il periodo di maggiore domanda turistica legata alla pesca del tonno. Una situazione che è di fatto bloccata a livello ministeriale a fronte di un contesto nel quale è di pubblico dominio quanto le prescrizioni di registrazione degli sbarchi non siano di fatto sufficientemente rispettate e controllate. Un contesto nel quale alla fine, stanti quote e norme attuali, la stagione potrebbe e forse dovrebbe durare molto meno.
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