Il 12 giugno 2018 il Parlamento Europeo in sessione plenaria ha approvato a larga maggioranza una risoluzione storica per la pesca ricreativa: «Situazione della pesca ricreativa nell’Unione europea» (State of play of recreational fisheries in the EU), a cura della MEP Norica Nicolai. Si tratta di un passo epocale per il pieno riconoscimento della pesca ricreativa marittima da parte delle istituzioni europee e degli Stati membri. La risoluzione è stata adottata con una schiacciante maggioranza dei membri del Parlamento, il che dovrebbe realmente riflettersi nella prossima riforma della Politica Comune della Pesca. Il settore della pesca ricreativa marittima è scarsamente integrato nella attuale PCP, che se ne occupa solo quando uno stock ittico è sovrasfruttato o minacciato di sovra sfruttamento, mentre non viene considerato l’impatto economico del settore. Una equa e appropriata inclusione del settore nella PCP contribuirebbe allo sfruttamento sostenibile degli stock ittici, fornendo i dati di cui c’è bisogno, sia di cattura che di tipo socioeconomico, per permettere ai politici di prendere decisioni in modo informato riguardo l’accesso alle risorse pubbliche della pesca e il loro migliore utilizzo.
La risoluzione è un documento non legislativo, ma fornisce la base e l’indirizzo per le future politiche della pesca a livello di UE e degli stati membri. Questo potrà portare varie importanti novità per i pescatori a partire dalla richiesta di contabilizzazione delle catture ricreative delle specie che nel Regolamento Mediterraneo sono soggette a limitazioni di cattura.
I rappresentanti della pesca ricreativa hanno contribuito alla stesura del testo che riunisce in un solo documento i temi sostenuti da anni dal settore. Tra questi la necessità di una definizione chiara, univoca e condivisa della pesca ricreativa e della sua differenziazione dalla pesca di semisussistenza non formalmente riconosciuta e vera zona grigia del comparto oltre che fonte di illegalità. La prospettiva di una piena e completa documentazione di tutta la pesca risponde all’allarme della pesca commerciale per l’impatto presunto della pesca ricreativa, ma allo stesso tempo offre al settore ricreativo la possibilità di avere finalmente dati sulla base dei quali rivendicare la propria sostenibilità. Più in generale, la svolta di approccio consiste nel riconoscimento formale del valore socioeconomico della pesca ricreativa marittima e della conseguente necessità di sostegno al suo sviluppo sostenibile.
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