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Barrier tracker

Sparsi sui fiumi europei ci sono centinaia di migliaia di sbarramenti costruiti dall’uomo, molti dei quali completamente obsoleti. Possono fornire energia, acqua, pesca e opportunità per il tempo libero e possono anche prevenire la diffusione di specie aliene, ma rappresentano anche un considerevole ostacolo alla gestione sostenibile dei fiumi. A parte il potenziale rischio di inondazioni, con i costi conseguenti per l’economia e la vita dei residenti, gli sbarramenti cambiano in modo sostanziale l’ecosistema fluviale e bloccano il naturale spostamento dei pesci migratori. Anguille, salmoni e molte altre specie dipendono dalla completa connettività tra il mare e i loro habitat a monte per completare il loro ciclo vitale. Il progetto AMBER (Adaptive Management of Barriers in European Rivers - https://amber.international), finanziato dalla UE, guidato dalla Swansea University (UK), sta sperimentando nuove soluzioni per la connettività dei fiumi. I ricercatori che lavorano al progetto hanno raccolto i dati disponibili sugli sbarramenti dei fiumi in tutta Europa e li hanno validati andando sul campo per sondare un totale di 1.000 km di fiumi. I ricercatori hanno così scoperto che il numero di sbarramenti registrati nelle banche dati esistenti ammonta solo al 3% del numero totale di sbarramenti dei fiumi europei. Basandosi sulle loro prime osservazioni, hanno stimato una media di uno sbarramento per chilometro di fiume. Adesso per la prima volta viene chiesto ai cittadini di aiutare a migliorare la connettività dei fiumi europei usando un’applicazione per smartphone chiamata Barrier Tracker (disponibile gratuitamente su Google Play o App Store per iOS e Android), con la quale possono documentare o aggiornare lo stato degli sbarramenti che incontrano sui loro fiumi. Muoviamo dunque da queste colonne un appello a tutti i pescatori italiani a collaborare all’iniziativa, installando l’applicazione e tornando sui loro luoghi di pesca per fotografare gli sbarramenti e inserirli nel sistema di rilevazione.

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