Il provvidenziale aumento di attenzione sui problemi ambientali ha sollevato l’interesse pubblico e istituzionale su varie fonti di inquinamento. Per i pescatori ricreativi sembra avvicinarsi il momento nel quale verranno stabilite regole per evitare di disperdere nell’ambiente due dei materiali di consumo che possono arrecare danno alla fauna, sia ittica che terrestre: la plastica e il piombo. L’argomento è già da tempo oggetto di dibattito, di iniziative e fonte di preoccupazione per l’industria delle attrezzature da pesca. Le attività di pesca ricreativa sono fonti marginali rispetto a molte altre ma se, come previsto, nei prossimi anni vedrà la luce una specifica normativa, è logico aspettarsi che verranno tenute in considerazione. In particolare, se il piombo potrà nella maggior parte dei casi essere efficacemente sostituito, resta difficile pensare a quali possano essere soluzioni efficaci per il problema della plastica usata per i fili da pesca come per una sterminata varietà di attrezzi e accessori che inevitabilmente sono soggetti ad essere persi durante l’azione di pesca e che non è materialmente possibile recuperare.
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