«Per mezza Toscana si spazia un fiumicel che nasce in Falterona e cento miglia di corso nol sazia...». Così Dante Alighieri descriveva l’Arno nel XIV canto del Purgatorio. In Casentino, nel territorio del comune di Pratovecchio Stia, nasce l’Arno, che, a pochi chilometri dalle sorgenti sul monte Falterona, si presenta ancora come un piccolo corso d’acqua con acque cristalline e incontaminate, cascate e correnti, da sempre regno della regina dei torrenti: la trota. Un contesto storico e ambientale unico, alle porte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dove sabato 27 giugno ha aperto i battenti la zona di pesca a regolamento specifico ‘Capodarno’, nata dal progetto «Vivere il Fiume» presentato dal Comune di Pratovecchio Stia e finanziato dalla Regione Toscana con il Bando per la Promozione dei Contratti di Fiume. Sotto i castelli di Porciano e Romena, che nel Medioevo presidiavano l’alta valle dell’Arno, sarà possibile praticare la pesca alla trota nel rispetto di specifiche regole finalizzate alla promozione dei valori della pesca e alla salvaguardia del patrimonio ittico presente nel fiume Arno e nel torrente Staggia. La zona di pesca interessa il fiume Arno per circa 5 km tra Pratovecchio e Stia, con due distinti tratti. Il primo, a valle, aperto a tutte le tecniche, il secondo, a monte, riservato alle tecniche con esche artificiali e rilascio obbligatorio del pescato (no kill). Nel torrente Staggia, all’interno del centro abitato di Stia, è invece istituita una zona di protezione destinata alla salvaguardia e alla riproduzione della fauna ittica.
Al fine di limitare la pressione alieutica e favorire una pesca sostenibile è stato istituto il numero chiuso, con 18 pescatori al giorno suddivisi in due turni, mattutino e pomeridiano. L’avvio della pesca è frutto di un lungo percorso portato avanti dai vari partner del progetto, in particolare dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno e dall’Asd Pescatori Casentinesi, con interventi di bonifica e pulizia del fiume, ripopolamenti, formazione di guardie ittiche volontarie e attività di educazione ambientale con gli alunni della scuola primaria «Paolo Uccello». E proprio i ragazzi sono la più grande scommessa del progetto. Per loro in programma varie iniziative di avvicinamento alla pesca e la possibilità ogni giorno per quattro minori di 14 anni, accompagnati da un maggiorenne, di accedere gratuitamente alla zona no kill. Partner coinvolti sono la Regione Toscana, il Comune di Pratovecchio Stia, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, l’Associazione Pescatori Casentinesi, la FIPSAS di Arezzo, la Troticoltura Puccini e l’Antica Troticoltura Molin di Bucchio. Sponsor dell’iniziativa sono invece varie aziende, locali e non, quali Extra Fishing Gear, Artico, Mister Fish Pelago, Pesca Store Sansepolcro, Giga Pesca, Quadrifoglio abbigliamento, Campaldino Legnami, Coop Alto Casentino, Falco Investigazioni.Tutte le informazioni su regolamento, permessi e modalità di accesso sono disponibili sul sito
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