Lo scorso anno il Parlamento Europeo ha deciso di finanziare per 120,000 euro uno studio intitolato «Recreational and semi-subsistence fishing - its value and its impact on fish stocks» (Pesca ricreativa e di semisussitenza e il suo impatto sugli stock ittici). Il contratto è stato vinto da un consorzio composto da tre istituti scientifici: Cefas (UK), Thünen Institute (Germania) e AZTI (Spagna). Un risultato decisamente positivo, visto che i tre istituti hanno addetti con approfondita conoscenza della pesca ricreativa tra i quali Kieran Hyder (Cefas), che dirigerà lo studio e che partecipa anche alla direzione del ‘Working Group on Recreational Fisheries Surveys’ della ICES, insieme a Vincent Strehlow del Thünen Institute sopra citato. Lo studio fornirà alcuni dati sulla pesca ricreativa in mare ma ovviamente, come richiesto dalle organizzazioni della pesca ricreativa, occorre che venga fatto di più, attuando un programma di ricerca e di aggiornamento periodico di scala paneuropea che includa sia la pesca in mare che quella in acque interne come accade negli USA fin dagli anni ’50.
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