La Pesca Mosca e Spinning
La rivista di pesca con esche artificiali
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Le rive di Oliveto Lario, e Onno in particolare, sono in grado di regalare in periodi come questi, non frequentati dai turisti, ottime possibilità di catturare pesci smaliziati e selvaggi di sicura qualità: lacustri, persici reali, lucci.
Il tema delle rotazioni è molto importante nella pratica del lancio, anche perché ne esistono di utili e necessarie ai fini della corretta esecuzione di alcuni di questi e al contrario di dannose e da evitare, perché in grado di pregiudicare la buona riuscita di altri.
L’inverno è un ottimo periodo per la ricerca del lucioperca, specie in fiumi e canali, dove si creano zone d’acqua ferma, in dighe che creano zone di risalita, sotto ai ponti dove si trovano zone più fredde ecc. Attrezzature, artificiali e tecniche.
Quasi a integrare l’argomento posto dall’articolo legato al contest di questo numero con la proposta di tre montaggi step by step di stadi di tricotteri – larva, pupa e adulto –, l’autore propone ulteriori argomenti di riflessione sul tema.
Se la scelta del filo non è così rilevante nella pesca del sarago, lo è quella del finale, sul quale ci si sofferma qui in relazione alle diverse tipologie di esche impiegate: gomme con varie testine oppure minnow e jerk a seconda degli ambienti.
Ogni autunno, le marmorate risalgono l’Adda, dal Lago di Como e dal basso corso, fino ai torrenti Mallero e Masino, dove le condizioni delle acque favoriscono la frega. La fondamentale attività svolta dal personale dell’Unione Pesca Sondrio.
Grazie alla traduzione di Armando Quazzo, abbiamo modo di conoscere le diverse osservazioni scientifiche condotte dall’autore sul movimento in acqua degli artificiali – da mosca e da spinning – e la loro rilevanza ai fini della pesca.
La fase di spent è una delle più appetite dai pesci, perché coglie l’insetto nel momento della massima facilità di predazione. Si tratta anche di una fase affascinante da costruire, della quale vediamo qui una particolare proposta di Marco, in relazione a una Ephemera danica.
Una particolare proposta di spinfly – tecnica della quale si è spesso parlato in queste pagine – in una variante non così leggera come spesso viene proposta, quindi con artificiali di taglia maggiore e indirizzata di conseguenza a varie specie di pesci oltre alla trota.
Inizia con questo numero una nuova serie di articoli di costruzione legati al contest, nella quale torniamo dopo anni a proporre l’imitazione degli stadi di alcuni insetti, a partire dalla larva e dall’adulto di un tricottero, Philopotamus montanus.
Anche il contest di autocostuzione è a una svolta, iniziando un nuovo corso: parleremo della realizzazione delle livree, sulla quale spesso si è glissato negli articoli passati e che invece possono essere realizzate in molti modi diversi, tutti assai interessanti per chi comincia e non solo.
La passione per la pesca sportiva e la nautica da diporto si incontrano a Napoli con la seconda edizione di Pescare Show, in programma dal 21 al 23 marzo alla Mostra d'Oltremare. Dopo il successo della prima edizione dell’anno tenutasi a Rimini, il Salone di Italian Exhibition Group torna nella città partenopea per richiamare tutti gli appassionati di pesca, nautica da diporto e a vità outdoor acquatiche: una vera e propria ‘Blue Community’ unita dalla passione per il mare e le attività ad esso connesse.
Roberto è nato a Pescara nel 1960 ed è da sempre appassionato di scienze naturali; ha ereditato da suo nonno anche la passione per la caccia e la pesca sportiva. È nel 1976 che, seguendo un'evoluzione naturale che l'ha visto provare ogni sistema di pesca, approda alla pesca con la
mosca artificiale grazie anche ad un incontro con il grande Mario Riccardi. Da quel momento in poi pescherà esclusivamente con questa tecnica fino al 1992, anno in cui si prende una pausa per dedicarsi all'insegnamento delle attività subacquee.
È nel 2006 che riaffiora prepotentemente la passione per la mosca artificiale, che lo vede tuttora in prima linea, quasi a voler recuperare il tempo perduto. Socio attivo della SIM, Scuola Italiana di Pesca a Mosca, e del Mosca Club Pescara, è anche collaboratore della casa editrice Fly Line ed iscritto all’I.F.T.A.. Una vecchia amicizia nata sul fiume Aventino lo ha poi portato anche ad essere collaboratore della GVS Realistic Fly Tying System.
Attualmente è anche Coordinatore della Direzione Entomologia e Costruzione della SIM, dopo l’improvvisa scomparsa del grande Alfeo Busilacchio, raccogliendone il testimone, e del quale ha esaudito il più grande desiderio: la pubblicazione dei due libri de “La Storia Insegna”.
Durante l'anno frequenta i corsi d'acqua armato di attrezzatura fotografica e canna da pesca. Nella pesca con la mosca artificiale Roberto predilige l’uso della mosca secca, della sommersa e della ninfa emergente, ma sempre e soltanto a vista, proprio per la passione che ha sempre avuto per lo studio delle creature acquatiche..
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1/2025 Philopotamus montanus (con Andrea Pegorin)
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In inverno il luccio tende a nutrirsi maggiormente per mettere su grasso e preparare le riserve di energia necessarie per la frega. Per catturarlo dal belly o dalla riva dovremo essere in grado di imitare al meglio le varie specie di pesci dei quali si alimenta negli ambienti che frequentiamo.
Uno degli argomenti più importanti quando si parla di costruzione, e di acquisto, di canne da pesca a mosca, è la conoscenza della spina, utile ai fini della disposizione degli anelli, dell’azione della canna e altro. Temi correlati sono quella della rettifica dei grezzi e dell’ovalizzazione..
La quiete che regna nella giornate fredde invoglia a giungere sulle sponde delle cave, spesso non comode, anche solo per godere dell’atmosfera che vi regna. L’utilizzo dei metal, tuttavia, garantisce anche di avere delle belle catture.
«Ho iniziato a preferire – in quasi tutte le sedge da acque lente – dressing soft o semi-soft, che permettono di mantenere una certa trasparenza e silhouette senza rinunciare alla vitalità, caratteristica a mio parere imprescindibile quando si imitano questi insetti».
La ricerca della marmorata di taglia è difficile non solo perché si tratta di un pesce diffidente e strano, a volte lunatico, ma perché logora internamente qualsiasi pescatore. Per non dire della pesca in Adige, noto fiume ‘mangia esche’.
Con una serie di ori, argenti e bronzi ai recenti Mondiali di Fly Casting in agosto in Svezia, il team italiano ha scritto un capitolo straordinario nella storia del lancio. Intervista esclusiva al Commissario Tecnico della nostra squadra, Riccardo Carrara.
Nella stagione fredda, le cernie brune scendono in genere a profondità di 30 metri e oltre e tendono a rimanere nascoste nei loro rifugi, rendendone difficile l’insidia. Tuttavia, gli esemplari che si possono catturare sono generalmente di dimensione maggiore.
L’autore propone le sue costruzioni con piume di collo di gallo, selezionando solo hackles barred, grizzly, dun, brown ree e cream, con due piume di diversa barratura. Con riferimento ad alcune intuizioni di John Atherton, realizza così degli artificiali che giocano con i colori e le sfumature.
«Possiamo datare alla seconda metà degli anni ’70 lo sviluppo del bassfishing italiano, un ‘sistema’ di pesca che cominciò a crescere grazie all’arrivo scaglionato dei principali gruppi di artificiali specifici, ovviamente di provenienza yankee, e che là facevano mattanze da decenni».
Il riferimento per l’articolo di Massimo è la splendida Drava, la cui popolazione è fatta all’ottanta per cento di temoli e che verso la metà di novembre ha una portata ottimale per la pesca. È d’altronde pescabile solo pochi mesi l’anno.
L’autore propone un adattamento del crank, termine che fa riferimento a un macroinsieme di artificiali con la caratteristica di produrre variazioni nel recupero lineare, valido per i piccoli corsi d’acqua secondari a bassa profondità, da recuperare con qualche stop o variazione di velocità.
A partire da martedì 1° aprile alle 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Passione artificiale - Speciale streamer, con tre episodi interamente dedicati a una tecnica di pesca a mosca che ha conquistato sempre più appassionati. Matteo De Falco guida gli spettatori in un approfondito viaggio tra tecniche, attrezzature e strategie, svelando i segreti di uno degli approcci più dinamici e versatili della disciplina. Con l’esperienza di uno dei massimi esperti italiani, ogni episodio esplora come scegliere lo streamer giusto, leggere l’acqua e adattare l’azione di pesca alle condizioni ambientali. Uno speciale imperdibile per chi vuole perfezionare la propria tecnica o scoprire un mondo in continua evoluzione.
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Si affrontano qui i temi del disturbo sonoro e di quello visivo che il pescatore può causare all’atto del lancio: come la trota reagisce a tutto ciò che di innaturale si presenta nel suo ambiente, dai rumori generati dal pescatore sulle sponde alla vista dell’asse coda-finale-mosca.
«La pesca dopo il cammino, il cammino dopo la pesca»: è la summa del concetto di trek ’n’ trout del quale l’autore parlava su questa rivista qualche anno fa e che ripropone adesso, riassumendone le basi, in relazione a un possibile itinerario di pesca che attraversa le Alpi Cozie.
La specializzazione insettivora del temolo fa sì che siano davvero molte le mosche a lui dedicate e che il suo pescatore abituale sia probabilmente più impegnato al morsetto di chi predilige le trote. Altre sei mosche fra le preferite dall’autore.
Il periodo ideale per trovare serra che si avvicinino alla laguna, in particolare alla zona dei lidi di Comacchio, va dalla primavera sino all’autunno, mentre le esche migliori, a seconda dei momenti, sono i popper, i wtd, i needle e i long jerk. L’articolo si concentra sull’uso di questi ultimi.
È stata lanciata da qualche mese SpotFish, una nuova applicazione funzionante su dispositivi mobile sia Android che iOS per la gestione dei permessi e l’organizzazione delle uscite di pesca, che conta già più di 2000 pescatori attivi. Si presenta qui un’intervista al team dei realizzatori.
Un pescatore a spinning e uno a mosca condividono la loro passione – che diventa facilmente ossessione – per la ricerca dell’aspio (catturabile di fatto tutto l’anno) riuscendo, grazie alla loro amicizia e al reciproco rispetto, a farlo insieme, in uscite comuni.
Una mosca nata per affrontare situazioni nelle quali il pescatore si trova di fronte a timide bollate del pesce oppure lo vede gobbare, il che può accadere in particolare in lame o raschi di media-bassa intensità di corrente.
L’alto Chiese offre circa 200 km di acque, dal lago d’Idro a salire fino alla Val di Fumo. Le zone di pesca sono numerose e contano ben sei no kill a prenotazione, tutti pescabili a mosca e quattro anche a spinning. Esistono poi zone nelle quali è possibile pescare anche in ottobre.
Apprezzato da tempo dal pubblico anglosassone, il mahseer in Italia è ancora poco conosciuto. L’autore lo ha affrontato in due viaggi in India, una prima volta a spinning a sud, una seconda a mosca a nord dell’affascinante paese asiatico.
Il Tanagro è il fiume preso a modello per l’ambientazione di questo articolo, che vuole proporre uno spot dove insidiare le fario nel periodo autunnale. Diverse le imitazioni utilizzabili, esemplificate in dettaglio dall’autore.
Quando si affronta la marmorata in corsi secondari, è richiesto un approccio molto tecnico, improntato a minimo rumore, minima probabilità di incaglio e minima taglia. Occorre quindi un artificiale di dimensioni contenute, come l’esca qui proposta, un jerk da 6,5 cm per 6 g.
