Il filmato si riferisce a uno streamer presentato da Federico Renzi all’interno dell’articolo Streamer in depth, seconda parte, dedicata alla costruzione di streamer con materiali sintetici, pubblicato nel n. 3/2014. Quella che segue è la parte che si riferisce a questa imitazione.
«Un altro escamotage costruttivo per donare movimento agli artificiali è dato dalle wiggling tail, che non sono altro che code a falcetto che scodinzolano in seguito al recupero della coda. Il primo esempio che ho visto di tale accorgimento è rappresentato da una mosca di Dave Whitlock, che risaliva addirittura agli anni Settanta; in Italia dobbiamo rendere doveroso omaggio a Paolo Pacchiarini, che ha reso popolare questo concetto costruttivo grazie alle sue code in alcantara. Amo in modo particolare questa soluzione, soprattutto nelle acque ferme e in mare. Personalmente realizzo le code usando il latex per le misure piccole e la pelle di daino per quelle più grosse e più volte mi è capitato di avere attacchi in sequenza da parte dello stesso pesce che ha morso la coda fino a che non ha trovato l’amo. Sono convinto che la consistenza della pelle di daino bagnata giochi un ruolo fondamentale: se vi è capitato di lavare la vostra auto usando tale pelle capirete all’istante cosa intendo. Un inconveniente è dato dal fatto che la pelle bagnata diventa piuttosto pesante e inadatta alle code leggere, oltre ad aver bisogno di un accorgimento costruttivo per evitare che si impigli sulla curvatura dell’amo durante il lancio; io risolvo il problema montando il falcetto dopo averlo infilato dentro un tubetto di silicone, che può essere anche rivestito con un pezzetto di mylar pipe, aggiungendo bagliori alla mosca: la coda resta sempre lontana dall’amo e svolge al meglio il proprio compito».