• amo: 12
• corpo: filo di montaggio (pochi giri a coprire l’amo)
• torace: cul de canard
• ali: pelo di cervo
• antenne: pelo di cervo
Mosca leggerissima, realizzata con una piuma di cdc ripiegata su se stessa a formare una sacca e qualche fibra di cervo a imitare le ali.
Il filmato si riferisce all’imitazione presentata da Ivano Mongatti all’interno dell’articolo Mosche in superficie pubblicato nel n. 6/2014, dal quale proviene il seguente estratto.
«Un altro sistema interessante per ‘sostentare’ le nostre mosche l’ho invece mutuato da alcuni artificiali che ho visto fare, anni fa, da Piero Lumini. Ribaltare su se stessa una piuma di cul de canard per creare una sacca che possa inglobare aria al suo interno è un metodo molto semplice ed efficace per rappresentare al meglio la sacca alare delle effimere in esclosione. Quest’abbozzo d’ala è la parte che emerge per prima dalla cuticola superficiale e con esso l’effimera ‘transition’ si attacca al film mentre raccoglie le forze e si riposa prima di lasciare definitivamente le proprie ninfali spoglie. Questo genere di sacca alare offre, grazie alle caratteristiche del cul de canard, un’elevatissima galleggiabilità. Per questo motivo, ho pensato, negli anni, di utilizzare questo genere di soluzione per tenere in superficie modelli non troppo dotati di proprietà idrorepellenti. L’intuizione mi è venuta sull’Assassine, una mosca fatta soltanto da una hackle di gallo montata in maniera molto rada sull’amo, vestito solo del filo di montaggio, e di una soft hackle di pernice. Mosca attrattiva, micidiale in alcune situazioni come le schiuse miste estive, ma molto ‘sensibile’ al fascino del subacqueo.
Una sacca alare stretta e alta proprio all’altezza del torace non varia in alcun modo la silhouette dell’artificiale ma ne raddoppia il sostentamento e anche, in colore bianco, la visibilità in acqua. Usata nella parte posteriore della mosca, ovvero sui primi due terzi del gambo dell’amo, regala volume e parvenza di un corpo, specialmente se si ha cura di montarla dalla base, ribattendo indietro sulla sacca l’estremità, ovvero la sottile punta della piuma. Il modello di sedge in pelo di cervo che ho l’abitudine di costruire in colori sia chiari che scuri prevede una mosca fatta soltanto da una sacca in cdc che deve terminare all’altezza del gambo dell’amo e alcune fibre di cervo spinte indietro e verso l’alto, sfruttando la naturale (e perfetta) angolazione che la sacca regala».