Antonio Fadda
Nato a Treviso nel 1946, ha pescato fin da bambino in tutti i modi e con tutte le esche possibili; entrato in contatto con la pesca a mosca nel 1975, ne viene subito attirato, al punto di lasciar da parte tutte le altre tecniche. I primi anni i risultati sono disastrosi… finché, tramite la rivista «Pescare» e l’allegato bollettino dei club CIPM riesce a contattare Roberto Pragliola, che diviene suo maestro e lo introduce ai primi rudimenti del lancio nel 1977, anno in cui fonda, con altri amici, il Fly Club Alto Brenta, allora sezione del CIPM di Bassano del Grappa.
Si è battuto sin dall’inizio per diffondere la pesca mosca dove non era consentita ed è stato il primo presidente post Canal di Brenta: così iniziò la lotta per la pam; la nuova concessione per due anni fu da lui presieduta e pian piano, sempre con lotte campali, si è arrivati ad oggi, che la pesca a mosca praticamente non ha limitazioni, se non nel numero degli artificiali da usare, e protrae l’apertura, solo per la pesca a mosca, fino alla fine di ottobre. Un importante risultato ottenuto negli anni, con la fondazione dell’Unione Mosca Club Vicentini, grazie alla caparbietà, condivisa, del presidente Francesco Nassi, è stata quella di riuscire, primi in Italia, a far inserire nella legge regionale del Veneto l’obbligo di costituire in ogni corso dei fiumi, zone dedicate al no kill e zone dedicate alla pesca con gli artificiali.
Ha avuto il piacere di essere amico dei grandi personaggi che hanno fatto la storia della pesca a mosca, da Roberto Pragliola a Fosco Torrini, Roberto Daveri, Piero Lumini, Masi, Francesco Palù, Antonio Pozzolini, Rosorani; ha avuto il piacere di conoscere Rancati, Riccardi, Messori e tanti altri. È stato per diversi anni redattore di PIPAM – col nickname di ‘Popeye’, che lo rappresenta caratterialmente – e per due anni Presidente Nazionale del CIPM, quando furono gettate le basi per la prima scuola nazionale di lancio. Ha contribuito alla fondazione dell’Unpem, è attualmente vicepresidente dell’IFTA e vicepresidente della concessione ‘Bacino Acque Fiume Brenta’.
Nel campo del fly tying, ha iniziato, prima come accompagnatore dei soci del Fly Club Alto Brenta, di cui era ed è tuttora presidente, poi come concorrente: un meraviglioso periodo nel quale ha avuto modo di conoscere tanti fantastici costruttori: Losio, Pironi, Facchinetti, Borselli, Nocentini, Federighi, Mongatti, Gaiardoni, Cellere, Mazzari, Testi, Gheno, Tasca, Calzolari, solo per citarne alcuni; molti altri sono venuti successivamente. Come costruttore ha avuto fortune alterne, in quanto ha sempre privilegiato la velocità nella costruzione: era spesso il primo a consegnare, con risultati non esaltanti, ma rimanendo spesso entro i primi cinque; un paio di volte ha vinto e altrettante si è piazzato al secondo posto. Non è un costruttore innovativo, ama le mosche classiche. È stato spesso chiamato a giudicare gli artificiali in molte manifestazioni; sente di appartenere alla massa di pescatori che sono appassionati alla costruzione, pur non rappresentandone l’eccellenza.