La Pesca Mosca e Spinning
La rivista di pesca con esche artificiali
Sabato 11 marzo ha aperto i battenti sul torrente Vezza a Seravezza la ZRS Riserva Medicea. Ci si trova in Versilia, a due passi da Forte dei Marmi, zona famosa per il suo marmo, le sue montagne e il suo Palazzo, il Mediceo, patrimonio Unesco e sede della Fondazione Terre Medicee, ente gestore della riserva.
Stavolta va detto che ci sono andati davvero vicini. Per esperienza consolidata ci si aspettava un’ennesima proroga tardoprimaverile della Comunicazione per la pesca ricreativa in mare, invece per poco non sono riusciti ad anticipare il capodanno.
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L’autore rende omaggio al Nera, tessendo un elogio delle sue caratteristiche – tali da esaltare e mettere sempre alla prova gli amanti della secca – e ricordando le varie esperienze che ha vissuto sul fiume: i confronti con i pesci, con se stesso e con gli altri pescatori.
Spigole, pesci serra, lecce amia sono fra i principali obiettivi della pesca invernale in foce. L’autore illustra le caratteristiche di questo particolare ambiente e descrive i propri approcci con varie tipologie di esche.
«Il corpo, un inganno perfetto. L’ala, un taglio netto, preciso. Colore, dimensione, è tutto perfetto. Mancano solo due cose per rendere perfetta quella mosca: una bollata, una ferrata. Ma non una bollata qualunque: per essere perfetta, quella mosca deve ingannare un temolo».
Da più di dieci anni, ormai, l’innalzamento delle temperature tardo autunnali e invernali ha fatto sì che il bass rimanga in attività anche in questi periodi dell’anno e che sia quindi possibile continuare a insidiarlo con varie tecniche. Ecco quali e con quali artificiali praticarle.
La smisurata passione per la pesca dell’hucho, sia a mosca che a spinning, unita alla fortuna di avere a tiro i più importanti fiumi austriaci per questo pesce, ha portato Alberto a conoscere molto bene abitudini e comportamenti di questo fantastico pesce.
Giorgio torna sulle stesse acque affrontate nel periodo di forte siccità estiva, trovando una situazione ben diversa. È l’occasione per una serie di indicazioni su artificiali, attrezzature e tecniche da impiegare nella pesca in acque alte alla ricerca di vari predatori.
Dotata di un corpo in fibre di coda di pavone e appesantita con una pallina di tungsteno in testa, questa mosca, adatta a fiumi, torrenti e anche laghetti, ha una delle sue caratteristiche più interessanti nel nodo di chiusura, da eseguire in prossimità della coda.
La spigola si apposta agli sbocchi delle lagune e in tutti i canali che collegano le paludi al mare aperto per cacciare e nutrirsi dei piccoli pesci che affrontano questo tragitto: una situazione che può essere sfruttata dal pescatore in diversi periodi dell’anno.
Le nuove fibre E-Glass sviluppate sulle matrici delle canne in grafite consentono oggi di realizzare grezzi fiberglass più leggeri di un tempo, trasparenti e quindi personalizzabili con vari colori, dotati di un comportamento molto reattivo e assai piacevole in alcune situazioni di pesca.
Un terzo punto di vista sulla pesca tardo autunnale in mare, che configura questo numero come un mini speciale sull’argomento. È un periodo ideale per la ricerca della spigola e l’autore si concentra qui sulla sua insidia con l’utilizzo di un particolare artificiale, il jerk.
Giunto alla sua seconda edizione, questo speciale trofeo – unico a livello europeo nel quale si uniscono fly fishing e fly tying – ha velocemente raggiunto i ventidue iscritti. Per la parte di costruzione dovevano essere imitati la Klinkhamer e una ninfa.
Argomento osteggiato da molti costruttori, come conferma la scarsissima partecipazione al contest, quello delle mosche da laghetto è un mondo specifico di derivazione anglosassone, divenuto di conoscenza elettiva degli agonisti.
«Un minnow snodato da 5 cm, con azione sinking, lasciato scendere e manovrato con piccoli recuperi e qualche pausa, vicino all’ipotetica preda, può, a volte, fare la differenza». Le fasi costruttive di uno snodato lungo poco più di 5 cm, costruito in legno di samba, di 4 g circa.
Il premio annuale 2022 per il Lure Building Contest indetto dalla rivista è stato assegnato, in seguito alla prova pratica in acqua effettuato da Moreno Bartoli su tutti gli artificiali che hanno partecipato nel corso del 2022 alla competizione, al Soup di Giorgio Trivero presentato sul n. 5/2022 (Ondulante Tandem per il siluro).
Bisogna che ce lo diciamo. La situazione è in stallo. Credo che ce lo siamo già detto e ridetto, ma la misura ad oggi sembra davvero colma. Certo abbiamo, tanto noi quanto i nostri amministratori, molto altro su cui stare concentrati. Sembra che sia sempre stato così, ma sembra anche che adesso lo sia di più, anzi, forse, proprio del tutto.
Chiusa la prima edizione del Sea Bassmaster Marine Team Championship, la sfida a squadre di pesca alla spigola in Laguna ad Orbetello.
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Nel Trout Area la scelta del filo serve anzitutto a dare sicurezza in ogni diversa fase della competizione; esso rappresenta un parametro fondamentale del quale occorre conoscere bene le caratteristiche per l’associazione a ogni nuova canna. Nylon, fluorocarbon, ester, trecciato.
Siamo abituati a vedere le splendide pinne dei temoli in limpide sorgive e in torrenti d’alta quota, ma la realtà offerta dai laghi di Neves, Montespluga e Livigno (per citarne alcuni) è ben diversa. Tecniche e mosche per la pesca del timallide nei bacini d’acqua ferma.
Il recente perdurare delle temperature calde nel periodo autunnale, nonostante la diminuzione delle ore di luce, fa sì che possa essere prolungato l’impiego del topwater. Tecniche e attrezzature, ma anche alcuni concetti innovativi e tre interessanti approfondimenti scientifici.
Fra le varie proposte di viaggi di pesca che sarà possibile esaminare a novembre a Vicenza, al Pescare Show di quest’anno, ci sarà anche il lago Strobel in Patagonia argentina, detto Jurassic Lake, sul quale è stato recentemente costruito un nuovo lodge. /p>
Dopo essersi soffermato nel numero di giugno-luglio sulla pesca del reale con gomme e testine piombate, Giorgio spiega qui come con l’avvento delle più miti temperature autunnali entrino in gioco i lipless.
In laghetto la pesca della carpa è principalmente statica, occorrendo rimanere in un punto e far avvicinare all’esca il pesce. Ciò che serve è quindi diverso rispetto agli ambienti selvaggi, così come è importante cambiare il modo di pensare ed elaborare la propria strategia.
Le esche di gomma, diversamente dalle hardbait, già fornite dal produttore nel corretto peso, richiedono l’intervento del pescatore per l’inserimento della zavorra, con il rischio che venga vanificata la loro straordinaria capacità di nuoto.
Alvaro, già collaboratore di questa rivista, spiega le motivazioni che lo hanno portato a scrivere un nuovo libro, che raccoglie le sue ultime riflessioni sui temi dell’ambiente e delle realtà economiche e sociali sempre sottese a ogni attività umana, compresa la pesca.
Insieme alla propria famiglia e a quella di un amico d’infanzia, Emanuele è andato a riscoprire la magia della pesca al luccio in Svezia, e in particolare del topwater, possibile in Italia solo in determinati ambienti e in un ristretto arco temporale.
La Slovenia è uno dei luoghi nei quali la pesca autunnale dà il meglio, in particolare nelle risorgive in cerca di temoli in bollata a metà giornata. Angelo conosce molto bene queste zone e presenta tre mosche che gli hanno sempre dato soddisfazione.
Nella pesca del siluro vengono spesso impiegati gli ondulanti tandem, detti ‘doppia foglia’. Il modello qui proposto è diverso: è una sorta di ondulante snodato, che nei vari test ha dimostrato un’ottima capacità di nuoto e grande efficacia. Ecco come costruirlo.
